EVERY BODY TALKS
- micaelalattanzio
- 3 nov 2018
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 7 ore fa
Group Exhibition: Liu Bolin, Spencer Tunick, Jonathan Yeo, Micaela Lattanzio, Pierre David, Martial Cherrier, Lakin Ogunbanwo, Shadi Ghadirian, Tadao Cern, Erin Zerbe Francesco Biccheri, Cristina Coral.
every body talks indaga il ruolo del corpo umano come primo e più immediato strumento di comunicazione ed espressione individuale e collettiva: attraverso di esso, e in particolare attraverso la costruzione del suo aspetto esteriore, l’essere umano si autorappresenta, rivela inconsapevolmente tratti significativi della propria personalità, segnala in modo esplicito le proprie scelte individuali o l’adesione a modelli culturali. Del resto, proprio a causa di tale funzione espressiva, il corpo costituisce da sempre terreno privilegiato della ricerca artistica.
Senza pretese di esaustività, every body talks riunisce alcuni dei più interessanti approcci all’utilizzo del corpo sia come oggetto di analisi che come medium di espressione nell’arte contemporanea.
Se gli artisti italiani selezionati si concentrano sulla scomposizione e ricomposizione dell’identità individuale, di volta in volta frammentando (Micaela Lattanzio), nascondendo (Cristina Coral) e ibridando (Francesco Biccheri), l’interesse degli autori internazionali in mostra sembra rivolgersi invece a fenomeni antropologici, culturali, politici.
Dalla denuncia dell’ossessione contemporanea per il perfezionamento della propria immagine esteriore, indagata da Martial Cherrier, Jonathan Yeo e Erin Zerbe, all’analisi antropologica di abitudini, comportamenti e segnali di appartenenza culturale nei veri e propri repertori costruiti da Lakin Ogunbanwo e Tadao Cern. Dal ruolo del corpo nella dialettica tra libertà individuale e vincoli religiosi, socio-culturali ed economici, rappresentata nelle donne cancellate di Shadi Ghadirian e nella diversità sacrificata alla globalizzazione di Pierre David, fino al diretto utilizzo del corpo - proprio o altrui - come strumento di impegno civile e politico, come nella serie di Liu Bolin dedicata ai migranti e nelle performance collettive ideate da Spencer Tunick.
Nato come progetto conclusivo delle studentesse e degli studenti dell’VIII edizione del Master in Management delle Risorse Artistiche e Culturali (MaRAC), promosso dalla Fondazione Terzo Pilastro - Internazionale e dalla Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM, every body talks intende stimolare una riflessione sul ruolo del corpo nell’epoca della sua maggiore esposizione mediatica, che ha conseguenze e costi sociali rilevanti, ma genera anche straordinarie opportunità di condivisione e libertà.
























